giovedì 23 settembre 2010

oggi grillo ...............................


RAI
Santoro, è già scontro con Masi
"Vaffa" in diretta, il dg non ci sta
Il conduttore apre la prima puntata di Annozero con un monologo nel quale attacca i vertici di viale Mazzini e manda a quel paese il direttore generale, che contrattacca: "Parole inaccettabili, al più presto in cda"
Michele Santoro
ROMA - E' subito un caso la prima puntata di Annozero: Michele Santoro apre la nuova stagione del suo talk-show con un monologo nel quale attacca frontalmente il direttore generale della Rai, Mauro Masi, e sostanzialmente lo manda a quel paese. Masi attende la fine della trasmissione e poi affida alle agenzie tutta la sua ira: "Il caso Santoro al più presto in cda".

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"Siamo tornati un po' ammaccati, anche senza spot, ma il miglior spot siete voi che ci guardate", ha detto Santoro aprendo la trasmissione. "Noi rappresentiamo quella parte di opinione pubblica che crede nella libertà di opinione, spesso calpestata. Ma oggi voglio parlare con i più accaniti fan del premier, uomini del fare e di azienda - ha aggiunto il conduttore -. Fate finta che io sia un vostro dipendente, costruttore di bicchieri.
In 4 anni abbiamo prodotto 41 milioni di euro con un utile di 14 milioni di euro senza denaro pubblico. Ora voglio parlare in particolare con uno di loro. Io devo mettermi a fare i bicchieri. Lei che fa? Rinuncia ai bicchieri, ci mette su la liquidazione e mi chiede di andare via. Va bene che le sto antipatico, ma lei blocca la pubblicità, la produzione, ci toglie il tavolo da disegno e a Vauro e Travaglio non fa il contratto. Se vogliono devono lavorare gratis e loro lo fanno, ma non è finita".

"Come Fantozzi, vado dal megadirettore generale e lui mi chiede il controllo di qualità - continua Santoro -, ma non quello di sempre: i bicchieri non devono fare solo 'tin', ma 'tin' e 'ten' insieme. 'Tin' per Travaglio giustizialista e 'ten' per Sgarbi garantista. Beh, io dico, questo è improbabile, è complicato, non si può fare. Ora le chiedo una cosa a lei che sicuramente vota Berlusconi: perché dovremmo prendere uno che fa bicchieri rotti? Se uno di questi imprenditori viene e mi dimostra che questa è la logica giusta, io lo faccio. A Mediaset io ci ho lavorato e queste cose nemmeno le pensavano, non ha senso comportarsi in modo da favorire la concorrenza. Qualcuno potrebbe obiettare che i miei bicchieri sono pubblici e non privati, ma anche se pubblici, se non vengono comprati, che li facciamo a fare? Non è neanche accettabile che nei negozi i bicchieri possano essere tutti uguali, saremmo in Unione Sovietica. Ora dimenticate Santoro, dimenticate tutto. Se viene un direttore e vi dice: ogni bicchiere deve avere un marchio di libertà ex ante, voi che rispondete: ma 'vaffa... nbicchiere'".



Parole dure, alle quali il direttore generale replica appena si spengono le telecamere di Annozero: "E' molto grave che Santoro nella sua spasmodica e anche un po' ridicola ricerca della provocazione fine a se stessa rivolga al capo azienda frasi inaccettabili, bugiarde e mistificanti", dice Masi. "Al di là dei personalismi, comunque, il tema con Santoro è da più di 20 anni pateticamente sempre lo stesso - prosegue il dg -: lui si ritiene più uguale degli altri e svincolato dalle leggi anche quando ne chiede continue deroghe e quando chiede contratti ad personam. E' evidente che la questione dovrà essere affrontata in tutta la sua gravità in Consiglio di Amministrazione della Rai al più presto".

(23 settembre 2010) © Riproduzione riservata


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