lunedì 1 marzo 2010

Trovo ridicolo..... DI FRASSANITO PAOLO

Trovo ridicolo che nell'epoca del web, di fronte a filmati che provino in modo incontestabile l'evidenza dei fatti ossia, che il povero sfigato Milioni anzichè essere in fila negli uffici del TAR del Lazio, fosse fuori, chino su di uno scalino apponendo firme su scartoffie in fretta e furia e che altri filmati provino che sia entrato negli uffici fuori tempo utile e che nessuno gli abbia impedito fisicamente di consegnare tali scartoffie, che Lei imputi la colpa di tale situazione reale ad altri, dichiarando di non avere colpe.
Quello che hanno impedito i due radicali sdraiandosi in terra, non è stato di consegnare i documenti ma, hanno impedito che questi fossere consegnati perpetuando un abuso d'ufficio, un illecito, hanno semplicemente contribuito che venissero rispettate alcune regole base del vivere civile e che la prepotenza non avesse la meglio sulla legalità.
Personalmente sono dispiaciuto dell'esclusione del PDL dalle regionali, non è con una vittoria a tavolino che le cose potranno cambiare anzi temo il contrario, l'unico modo è che Lei ed il suo partito usciate sconfitti dalle urne in modo incontrovertibile e democratico. Solo così ci libereremo di Lei.
Eppure non si è fatto scrupoli nel ribaltare la verità anche se filmata, conprovata dalla relazioni scritte delle forze dell'ordine presenti in loco, dal resocondo dell'accaduto redatto dal magistrato.
Non ha chiesto scusa ai suoi elettori perchè il partito del "fare" che millanta efficienza si sia dimostrato inabile, non ha chiesto scusa ai suoi elettori perchè il ritardo era dovuto ai litigi interni al PDL trà Alleanzini e Forzisti su chi avrebbe preso la fetta di torta più grande, no, Lei ha preferito scaricare le responsabilità su altri..."ci è stato impedito"..."ci vogliono escludere" ..."è a rischio la democrazia"..."non so ancora per quanto riuscirò a tenere calma la mia gente", Lei è un fomentatore bugiardo, fomenta e calunnia, sparge odio, come se di odio non ve ne fosse già abbastanza, se non se ne fosse accorto la tensione è alta nel nostro paese, mi chiedo dove voglia arrivare, vuole che vi sia un revival degli anni di piombo? vuole che sui muri delle nostre città ricompaiano scritti del tipo " PAOLO VIVE", "VALERIO VIVE", i martiri del Nulla, che combatterono per il Nulla, strumentalizzati dai partiti ante e post mortem? è questo che vuole lo scontro sociale? Lei autodefinitosi "il Nuovo che Avanza", non vedo novità ma solo avanzi, avanzi di un retaggio passato e tristemente noto.
Lei che occupa la più alta carica del governo, che dovrebbe tutelarci tutti, chiama a raccolta i suoi fomentandone gli animi con la menzogna, l'onorevole Fini consapevole del suo ruolo istituzionale si dissocia dal suo pensiero, dichiara che pur essendo affezionato al PDL se è così non gli piace e, che non scenderà in piazza a scaricare le proprie colpe su altri, invece Lei mente, mente ai suoi elettori e agli italiani.
Lei ha fatto della menzogna uno stile politico, Lei mentiva dicendo che avrebbe creato un milione di posti di lavoro, mentiva quando diceva che avrebbe abbassato le tasse, ha mentito quando si è preso il merito di aver levato l'ICI già levato sotto Prodi, mente quando dichiara che il rientro dei capitali dall'estero porterà ricchezza agli italiani perchè già fatti rientrare durante il suo primo governo e come effetto ebbero solo quello di far schizzare i prezzi degli immobili ed affitti alle stelle, mente dichiarandosi democratico, mente dicendo che è stata la sinistra a far entrare gli immigrati in modo indiscriminato anzi le ricordo che fu Lei a violare gli accordi di Schengen aprendo col visto turistico alla Romania, mente sul nucleare che a detta di Rubia (l'unico titolato a parlarne) è un'investimento sbagliato, mente sul ponte, Lei mente quando dichiara che con Lei l'Italia acquista prestigio, basta varcare le Alpi che ci ridono dietro altro che storie.
Quando i nostri genitori (i miei come i suoi) ci raccontavano la favola di Pinocchio era per farci comprendere una morale ossia, che non si dicono le bugie e, NON che pur dicendo le bugie alla fine Pinocchio comunque si trasformerà in bambino in carne ed ossa.
Lei mi preoccupa e mi angoscia, i suoi "bravi" giornalisti hanno la quasi totalità dell'informazione e mentono per suo conto in modo spudorato, mi chiedo dove voglia arrivare, si contenga almeno nel mentirci !!!!






COMPLOTTISTI. E POPCORN
di Edoardo Montolli

Il 13 dicembre Massimo Tartaglia taglia come il burro la scorta di Berlusconi e riesce a colpirlo non con un fucile di precisione dalla cima di un palazzo, ma da mezzo metro con un souvenir che tiene in mano.
Prima reazione di Di Pietro: “Sono contro la violenza, ma Berlusconi con il suo comportamento e il suo menefreghismo istiga alla violenza”.
Prima reazione di Maroni, ministro dell’interno, condannato in via definitiva per aver tentato di mordere un polpaccio ad un agente durante la perquisizione alla sede della Lega: “L’episodio gravissimo di ieri trae le sue cause nel clima di contrapposizione violenta e nelle parole dettate dalla dialettica politica”. Sarà.
Primo bollettino medico: frattura del setto nasale e ferita lacero-contusa che ha richiesto punti di sutura al labbro inferiore. “E' molto scosso, abbattuto e dispiaciuto”, dice il primario. Prognosi: venti giorni.

IL MIRACOLO
Poi, d’improvviso, succede qualcosa. Berlusconi, riporta l’Ansa il 13 dicembre, confessa a Emilio Fede: “Sono miracolato, un centimetro in più e avrei perso l’occhio”.
E il viavai al capezzale riunisce tutte le forze politiche. Condanna al gesto di violenza, "senza se e senza ma", dichiara Bersani all'uscita dall'ospedale. Solidarietà, incontri, auguri. Tartaglia viene intanto descritto come un inventore pazzo orientato nel suo gesto dalle parole contro il premier di precisi mandanti morali: giornalisti (Marco Travaglio) e politici (Di Pietro).
Ed è un clamoroso crescere di eventi. Le condizioni di Berlusconi si fanno più serie. La prognosi, riportano le cronache, passa da 20 a 90 giorni. Una prognosi, per essere chiari, gravissima: come quella di un sudamericano cui avevano tagliato un braccio con un machete a Treviso (22/6/08), come l’operaio che si era fratturato addirittura una vertebra cadendo da tre metri in un cantiere (4/8/09), come il rumeno salvato da un carabiniere mentre bruciava vivo in un’auto a Verona (7/8/09), come l’uomo che perse un occhio nel verbano a capodanno del 2007, come il ragazzo di Oristano preso a roncolate dal fratello e finito in ospedale con ferite e fratture a rotula e femore (29/6/05), come il macedone preso a pistolettate nel torinese che rischiava la paralisi (28/05/01), come il superstite di 62 anni caduto nientemeno che da un ultraleggero a Ravenna (16/10/08), come infine la donna di 87 anni investita da un’auto a Bologna con lesioni a torace, vertebre e invalidità permanente (10/2/2003). Novanta giorni, pesantissimo. E allora, fine delle critiche. Tutti muti.
A Natale, Berlusconi, alle agenzie: “Dopo quanto accaduto in piazza del Duomo il clima politico sembra cambiato in meglio: si è certamente rasserenato”. Vero. E quando esce col cerottone ben visibile sul volto e quando poi lo toglie dopo un solo mese e non c’è alcun segno sul suo viso, di fronte a novanta giorni di prognosi su un uomo di 74 anni, è difficile non gridare al “miracolo”. E’ come se il tizio con la vertebra fratturata facesse capriole dopo un mese o se, sempre dopo un mese, l’uomo caduto dall’ultraleggero si mettesse a saltare da mattina a sera. Il professor Nicolò Scuderi, chirurgo plastico de L’Università La Sapienza di Roma, impiega mezza pagina per spiegare ai lettori stupefatti di Oggi che il tutto può essere spiegato con una “coincidenza di fattori fortuiti (nella fattispecie: sede e tipologia del trauma) e del ricorso a una serie di tecniche chirurgiche all’avanguardia. Anche il tipo di pelle, bisogna dire, ha contribuito al recupero ottimale”.
Sarà di sicuro così. Ma martedì arriva il responso della perizia medico legale chiesta dalla Procura: prognosi da venti a quaranta giorni. Non quaranta d’acchito. Da venti a quaranta. Nella migliore delle ipotesi, meno della metà del previsto. Nella peggiore, venti giorni, meno di un quarto.
E nemmeno si può ipotizzare un complotto dei medici rossi, novelli Che Guevara in mano alla Procura, perché la prognosi è addirittura più generosa della prima fatta al San Raffaele. L'aggressore è appena stato rinviato a giudizio.
E la vicenda comincia a ritornare in un alveo di normalità. Anche se una parte, quella dei “mandanti”, poteva pure essere risparmiata fin dall'inizio: bastava leggere bene il blog di Tartaglia, che pure è stato visto (www.myspace.com/elisirmusicpicture, tornato recentemente attivo) e guardare tra le sue amicizie, per accorgersi che non c’era alcun riferimento politico o giornalistico tra queste, ma quasi esclusivamente artisti o aspiranti tali. Per vedere che Tartaglia, per il quale la difesa ha chiesto l' infermità mentale, era tutt’altro che un inventore pazzo facilmente orientabile. Visto che aveva tra i suoi partners ingegneri elettronici (si veda il suo sito, musicpicture.it) e che il suo sistema opto-audio-elettronico è tuttora tra le 17 opere in vetrina sul “marketing delle tecnologie” (marketingdelletecnologie.it), iniziativa portata avanti nientemeno che dalla Fondazione del Politecnico di Milano.
Invece, è stato montato un enorme dibattito politico sul clima d’odio, diventato presto d’amore. E un dibattito sulla più suggestiva miracolosa guarigione, per un episodio imprevedibile ma capitato solo grazie al fatto che un uomo insospettabile era riuscito a fra breccia nella scorta.



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